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Global Education

Pubblicato il: 22/12/2009 16:05:00 -


“Global Education” è quanto propone iEARN (International Education And Resource Network), una rete mondiale di professori e studenti che credono che “Connettere i giovani fa la differenza nel mondo”. Una sperimentazione anomala, basata sul volontariato e sul piacere di utilizzare le nuove tecnologie, oltre i programmi ministeriali, per aprire al mondo “le mura della nostra classe”.
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In un mondo globalizzato, dove Internet può fare la differenza nell’educazione, il nostro Paese ha sclerotizzato la scuola su vecchi schemi. Facendo prevalere una cultura conservatrice e burocratica fine a se stessa, invece di aprire le menti dei nostri giovani, insegnando loro a comunicare e progettare insieme a coetanei di altre nazioni, per crescere insieme e dominare i cambiamenti epocali che la nostra generazione ha creato con l’informatica.

“Educazione Globale” è quanto propone IEARN (International Education And Resource Network), una rete mondiale di professori e studenti che credono che “Connettere i Giovani fa la differenza nel mondo”. Aprirsi al mondo significa gettare i semi per la pace e per lo sviluppo, dialogare in lingua inglese con studenti di tante nazionalità, è come viaggiare senza lasciare le quattro mura della propria aula. Per fare questo non occorrono grandi piani di investimento, ma serve un cambio di mentalità. Sarebbe sufficiente utilizzare meglio i laboratori di informatica o inserire un piccolo computer in ogni classe, collegato a Internet, ma principalmente formare gli insegnanti all’utilizzo di progetti in rete. Questo è quanto abbiamo fatto con programmi come Thinkquest e iEARN, basati sul volontariato, ma essi in Italia non hanno trovato spazio neanche nelle sperimentazioni Ministeriali.

Nonostante questo, un centinaio di insegnanti italiani illuminati, “rubando” il loro tempo scuola, per attuare tali sperimentazioni, hanno prodotto progetti a livello glocale che permettono ai loro studenti di dialogare con giovani di tutto il mondo. Per dare qualche esempio di tali progetti, essi coinvolgono: l’arte globale, i costumi folkloristici nel mondo, i diritti dei ragazzi, i giovani voce della democrazia, lo studio sull’AIDS, la lotta contro l’abuso sui minori, i miei eroi, l’amicizia globale, i rifiuti… un problema o una opportunità, le piante medicinali nel mondo, cucinare con il sole, tutti i fiumi vanno al Mediterraneo, l’acqua risorsa vitale, i libri che ci uniscono, e molti altri.

In particolare in Italia sono stati sviluppati i progetti Narnia e i murales per le favole. Tali progetti hanno coinvolto dal 2003 a oggi una ventina di scuole italiane, che hanno lavorato con scuole del Giappone, America, Turchia, Pakistan, Francia, Argentina, Brasile e molti altri stati.

Inoltre grazie ad iEARN abbiamo potuto partecipare al G8 per l’ambiente in Giappone e conoscere insegnanti e studenti di altre 20 nazioni.

Purtroppo molti ricercatori che hanno investito nelle nuove tecnologie per l’educazione, dopo aver insegnato a docenti e capi di istituto, si trovano fuori dalla scuola invece di essere incentivati a lavorare per essa. I nostri giovani apprendono più da soli davanti al computer che nei luoghi deputati all’educazione, l’Italia meriterebbe di più per la sua storia e per la creatività che ha prodotto nei secoli, esaltando la nostra cultura con l’innovazione come ci hanno insegnato geni del calibro di Leonardo da Vinci. Educare con creatività e aprendosi al mondo, per essere “protagonisti” invece che consumatori del nostro secolo.

Per approfondire:
www.iearn.org

www.narnia.it

Giuseppe Fortunati

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